Auto: in europa il costo della vita è sempre più alto, ma in Italia di più
Niente da dire di nuovo, se non che la tappa dei 2 euro a litro per la verde è stata raggiunta ormai in quasi tutti i benzinai più cari (vedi quelli presenti nelle autostrade).
Nell’intera Europa il prezzo della benzina e del diesel sta aumentando velocemente, ma qui in Italia a differenza di altri paesi è solo il cittadino a subirne le conseguenze dirette (costo per viaggiare più alto sia per vacanza che per lavoro) ed indirette (aumento del costo della vita, come l’aumento del costo delle materie prime per l’aumento dei costi di trasporto).
Che dire allora di paesi come la Francia che seppur investita dalla crisi come lo siamo noi ha tagliato le accise sulla benzina?
In questo paese più che tagliare le accise sulla benzina, ne vengono addirittura aggiunte altre (vedi terremoto Emilia).
Ma bastasse questo: le assicurazioni rca sono le più alte d’Europa, si stima che mentre negli altri paesi di media annualmente si pagano 230 euro, in Italia sono 400 (e che personalmente trovo una notizia infondata visto che io a 27 anni per un’auto 1.1 l di cilindrata ed in classe assicurativa minima pago ben di più).
Aggiungiamo anche che chi non ha molti soldi (ma ha la necessità di avere un’auto per lavorare) è tartassato da costi esorbitanti di passaggio di proprietà ed ipt durante l’acquisto di una vettura (è del 200% superiore rispetto gli anni scorsi).
Aggiungiamo poi i costi altissimi ed in continuo aumento dei pedaggi autostradali.
Aggiungiamo poi l’aumento sproporzionato degli auto-velox fissi e mobili per i quali si possono vivere di persona scene di appostamenti utili principalmente a far cassa (comprensibile a chiunque abbia girato la provincia di Rovigo, per il quale pochi mesi fa è scattata una piccola rivolta dei cittadini – link).
Gli auto-velox, per chi non lo sapesse, non hanno il fine di far multe, ma bensì servono a prevenire situazioni di pericolo su tratti pericolosi; ultimamente però assistiamo all’aumento sproporzionato di questi apparecchi che sono rindondanti ed utili solo alle casse dei comuni (con introiti molto ridotti negli ultimi anni).
Perchè allora non far qualcosa?
Sono molte le raccolte firme per queste cause, sarebbe utile a tutti una partecipazione maggiore: molte sono le petizioni online con raccolta firme, ma sono abbastanza sconosciute, esiste invece una petizione direttamente alle pompe di benzina da firmare.
Chiedetele al vostro benzinaio, è un piccolo passo che non costa molto al cittadino, ma serve a far capire la pressione fiscale che ingiustamente arrivano allo stato a discapito del lavoratore gia troppo tassato (sono ancora in vigore tasse sul finanziamento della guerra di Etiopia del 1935/1936).
Chissà che questo passo ne porti poi ad altri, a cominciare dall’assicurazione rca.