Gli sconti sul carburante ed il consumatore, una riflessione
Ad un primo impatto fa molto piacere sapere che le varie compagnie incominciano a far guerra tra loro con gli sconti sul caburante, dando il via a prezzi per benzina e diesel (in giornate particolari) ad un prezzo decente.
Prima di informare quali sono queste offerte vorrei mettere in luce i miei personali pensieri (visto che, essendo la benzina oggi importante come lo era il pane lo scorso secolo, stiamo raggiungendo il limite con l’assurdo tra oscillazione di prezzi, accise e truffe).
- Perchè non abbassare i prezzi in generale invece che fare una politica di sconti? Cosi si va a svantaggio di chi lavora con il proprio mezzo (gli sconti sono il fine settimana), inoltre si è gia visto il malumore tra i gestori che si possono scordare di vivere il fine settimana. Qui un esempio.
- Se c’è spazio per questo livello di sconti, vuol dire che c’è comunque guadagno… implica dire che il prezzo può essere ridotto, magari non nello stesso livello, ma cosi sembra una presa in giro dovuta alla totale dipendenza dal petrolio. Come già lo stato già conosce.
- C’è stato un aumento ingiustificato dei prezzi nel periodo fine 2011 – inizio 2012 .. ci vuol comunque coraggio a non chiamarne l’abbassamento dovuto.
- Prima Eni offre -20 centesimi a litro per i weekend d’estate, poi fa sapere che andrà in perdita (lo chiamano solo un investimento) per un’iniziativa puramente commerciale. Dopo poco Q8 annuncia uno sconto superiore ad Eni. Guerra in perdita o ulteriore raggiro di marketing?
Dopo questi 4 punti che vogliono far aprire gli occhi al consumatore che è costantemente preso di mira da quanto media e televisioni varie cercano di imprimere (propaganda): la realtà non è che lo sconto piace.
La realtà è che tutti vanno a far benzina il fine settimana perchè sono obbligati dai prezzi.
Dopo il raggiro morale del danno al consumatore.. si passa alla beffa con la pubblicità che trasforma in un gioco il bombardamento del costo di quello che, nel 2012, per una famiglia è necessario per sopravvivere, ovvero lavorare.
In ogni caso, gli unici che andranno a investire con i propri margini di profitto, che sia nel bene o nel male, saranno le compagnie petrolifere (per ora Eni e Q8).
L’unico che da questo avrà solo un gran guadagno è lo Stato Italiano che, come non tutti sanno, ha applicato ben 16 accise sul carburante per eventi di data preistorica, da wikipedia: “In Italia circa il 60% del prezzo al consumo della benzina è costituito da una accisa sul consumo e dall’IVA”.
Ed ora c’è ne è un altra che porteremo a vita .. e sempre su quello che le persone necessitano per lavorare.
Buon weekend a tutti.